Sanremo 2026: la Rai dice addio ai registi esterni

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Il Festival di Sanremo 2026 potrebbe segnare una svolta storica, non tanto sul palco quanto dietro le quinte. Mentre Carlo Conti è stato confermato alla conduzione, la vera novità arriva dalla Rai, che ha deciso di eliminare l’utilizzo di registi e autori esterni per contenere i costi di produzione.

Quella che sembra una scelta puramente economica potrebbe però avere forti ripercussioni sulla qualità dello show, soprattutto in un evento come Sanremo, dove ogni dettaglio, dalla regia alla messa in scena, contribuisce a costruire un’esperienza televisiva unica.

Il cambiamento rientra in una politica più ampia della Rai, che mira a ridurre le spese valorizzando le maestranze interne. Una logica comprensibile in tempi di concorrenza serrata con piattaforme di streaming e investimenti mirati, ma che rischia di snaturare l’identità di programmi iconici.

Nel caso di Sanremo, ad esempio, Carlo Conti ha lavorato a lungo con Maurizio Pagnussat, regista di fiducia con cui ha costruito un’intesa artistica duratura. Tuttavia, come altri professionisti del settore – da Duccio Forzano a Michele Guardì – anche Pagnussat non è un dipendente Rai, e quindi potrebbe restare fuori dall’edizione 2026.

La regia, spesso invisibile agli occhi del pubblico, è invece un elemento centrale nel successo del Festival, nella cura dei tempi televisivi, nella gestione delle esibizioni e nella resa finale dello spettacolo. La decisione di sostituire figure esterne con professionisti interni, seppur capaci, rappresenta una scommessa non priva di rischi.

In un momento in cui il servizio pubblico è chiamato a rinnovarsi ma anche a mantenere standard elevati, Sanremo 2026 potrebbe diventare un banco di prova per testare il nuovo approccio produttivo della Rai. La domanda che in molti si pongono è: si può davvero fare a meno di chi ha firmato i successi del passato?

Per ora, la linea è chiara: niente registi esterni, nemmeno per il Festival più visto d’Italia. E chissà se sarà davvero un risparmio… o un azzardo.