Sanremo 2026 in Rai, ma dal 2027 potrebbe traslocare

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Il Festival di Sanremo 2026 sarà ancora una volta targato Rai. L’emittente pubblica è infatti l’unica ad aver risposto al bando pubblico del Comune di Sanremo per l’organizzazione dell’evento, mantenendo quindi la storica collaborazione per almeno un altro anno. Ma all’orizzonte si prospettano importanti cambiamenti.

Dal 2027, la Rai potrebbe portare il Festival fuori dalla sua città natale. Alla base di questa svolta ci sarebbero tensioni con il Comune ligure: richieste economiche più elevate, quote sui ricavi pubblicitari e soprattutto problemi logistici legati al teatro Ariston e alla struttura cittadina, giudicati sempre meno adeguati alla portata dell’evento.

Negli ultimi anni, Sanremo è diventato molto più di un semplice festival musicale: si è trasformato in un evento pop nazionale con impatto enorme sull’industria discografica italiana. Tuttavia, il successo crescente ha messo in evidenza i limiti strutturali dell’attuale sede.

Tra le ipotesi future ci sono città come Sorrento, Viareggio, Rimini, Senigallia e alcune località pugliesi. Si parla anche di un Festival itinerante, con sede a rotazione ogni due anni. Ma c’è un ostacolo importante: il marchio “Sanremo” è di proprietà del Comune, che ha l’ultima parola su nome e localizzazione dell’evento. Senza un accordo, la Rai potrebbe persino essere costretta a rinunciare al nome storico.

Secondo alcuni osservatori, come l’ex dirigente Rai Mario Maffucci, le voci su un possibile trasloco sarebbero parte di una strategia negoziale per ottenere condizioni più favorevoli.

Nel frattempo, dal mondo della musica arrivano reazioni forti. Al Bano e Iva Zanicchi si sono detti contrari a ogni cambiamento: per loro Sanremo è molto più di un luogo, è un simbolo della musica italiana. E pensare a un Festival senza Sanremo suona quasi come immaginare gli Oscar fuori da Hollywood.